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I Tunnel del Grande Assedio


Il labirinto di tunnel noto come i Tunnel del Grande Assedio (The Great Siege Tunnels) è forse il sistema di difesa più impressionante mai ideato dall'uomo.

Alla fine del Grande Assedio nel 1783, il comandante sconfitto delle truppe francesi e spagnole, il Duca di Crillon, quando gli mostrarono le fortificazioni che avevano portato alla sconfitta le sue truppe, commentò: "Queste opere sono degne dei Romani". Questo commento mette in evidenza l'ingenuità di quegli uomini che, contro ogni previsione, subirono l'assalto delle forze in avanzata e furono ancora in grado di escogitare un sistema di difesa unico che garantiva loro la vittoria.

Fu durante la Guerra di Indipendenza Americana, quando Francia e Spagna fecero tutto il possibile per riconquistare la Rocca agli inglesi nel 14° Assedio di Gibilterra, sempre chiamato Il Grande Assedio, e che durò dal 1779 al 1783 febbraio, che l'allora governatore, il Generale Eliott (in seguito chiamato Barone Heathfield di Gibilterra) avrebbe offerto una ricompensa a chiunque potesse ideare un sistema per collocare dei cannoni sulla parte nord della scarpata della Rocca, conosciuta come “Notch”.

Il sergente maggiore Ince, un membro della Compagnia degli Artificieri Militari, precursori dell’attuale Corpo degli Ingegneri Reali, suggerì che ciò poteva essere fatto scavando dei tunnel. Il permesso fu concesso e il sergente maggiore Ince iniziò a lavorare sotto la direzione del tenente J. Evelegh, un ingegnere reale, Aiutante di Campo del Governatore, il 25 maggio 1782.

Gli operai che scavavano i tunnel si affidavano alla forza delle loro braccia, alle loro abilità con una mazza e un piede di porco, e furono anche aiutati dalla polvere da sparo per esplosioni. In cinque settimane 18 uomini avevano scavato un tunnel di 2,40 m2 per 25 m nella Rocca. È interessante confrontare questo dato con il record di una compagnia completamente meccanizzata di costruzioni di tunnel a Gibilterra durante la Seconda Guerra Mondiale, che in una settimana avanzò di 55 m.

In origine non c'era intenzione di collocare dei cannoni in questa galleria, ma man mano che il lavoro procedeva, i fumi di ripetute esplosioni avevano quasi soffocato i minatori, quindi è stato deciso di aprire uno varco per far entrare aria nel tunnel. Quasi inmediatamente, ci si rese conto dell'eccellente feritoia che questo avrebbe potuto essere per un cannone, quindi uno fu montato senza aspettare di raggiungere "Notch". Altre feritoie furono aperte e altri cannoni montati, e quando l'Assedio terminò nel febbraio del 1783, il tunnel aveva una lunghezza di 113 metri) e aveva quattro cannoni. Questa prima galleria fu chiamata "Galleria di Windsor". Il sergente maggiore Ince non si fermò qui - continuò a scavare nel tunnel, altre due gallerie chiamate "Kings and Queens Lines" più in basso nella parete nord della Rocca. Il lavoro non si è fermato con la fine dell'assedio, ma invece di proseguire dritto verso “Notch”, si è stato scavatoun tunnel verso il basso ed è stata aperta una grande camera sotto “Notch” chiamata St. George's Hall, dove fu installata una batteria di sette cannoni. In quel momento fu scavata un’altra camera chiamata Cornwallis Chamber. Si dice che fu a St. George’s Hall che Lord Napier di Magdala (Governatore di Gibilterra) avrebbe dato un banchetto in onore del generale Grant, ex presidente degli Stati Uniti d'America. In segno di gratitudine al sergente maggiore Ince, gli fu assegnata una Commissione e concesso un appezzamento di terreno sulla parte superiore della Rocca, ad Upper Rock, ancora oggi conosciuto come Ince's Farm, la tenuta di Ince. Inoltre, il Duca di Kent (Governatore Reale di Gibilterra e padre della Regina Vittoria) gli donò un prezioso cavallo nel 1802.

L'ingresso alle Gallerie Superiori è dominato da un cannone vittoriano da 64 libbre. Ci sono altri cannoni vittoriani nelle gallerie risalenti al 1850, oltre a un cannone originale del XVIII secolo.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Ingegneri Reali (conosciuti come Artificer Company durante il Grande Assedio) ed un contingente canadese, realizzarono meravigliose imprese ingegneristiche, aggiungendo circa 52 km di gallerie.

SERGENTE MAGGIORE HENRY INCE - Fonte: Fondazione del Patrimonio di Gibilterra Henry Ince, nato in Cornovaglia, fu uno dei primi membri della Green's Company, ad essere stato nominato sergente durante la sua formazione. Fu promosso sergente maggiore nel settembre 1781 e prestò servizio non solo durante l'assedio, ma anche per molto tempo dopo. Indiscutibilmente, ha lasciato un segno indelebile nella storia di Gibilterra, dove aveva prestato servizio come soldato nel 2° Reggimento di Fanteria. Gli fu concessa una speciale retribuzione, oltre ai 2 scellini e 10 centesimi diari che riceveva come caporeparto. La sua carica comprendeva lo sviluppo costante delle Gallerie. Si ritirò nel 1791, dopo 30 anni di servizio, ma continuò a lavorare come sorvegliante. Viveva in una tenuta in cima alla Rocca, che porta ancora il suo nome, e divenne una figura notevole a Gibilterra. Il suo contributo alla ben riuscita difesa di Gibilterra è stato considerevole. Il sergente maggiore Ince morì il 9 ottobre 1808 a Gittisham e qui vi fu anche sepolto il 14 ottobre 1808. Morì all'età di 72 anni.

 

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